Il Rotary ha più di cento anni. Nacque la sera del 23 febbraio 1905 per iniziativa di Paul Harris, giovane avvocato di Chicago, il quale si incontrò con tre amici per discutere un’idea che da tempo lo assorbiva: dar vita ad un club di persone di differenti professioni, organizzando incontri regolari all’insegna dell’amicizia, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia e allargare le conoscenze professionali.
Harris era nato nel 1868 a Racine, una cittadina del Wisconsin, ma all’età di tre anni in seguito a difficoltà economiche dei suoi genitori fu mandato a vivere con i nonni paterni a Wallingford, in Vermont. Dopo un periodo di studi universitari in Vermont e a Princeton si laureò in legge all’Università dell’Iowa nel 1891.
Nel 1896 aprì uno studio legale a Chicago, città che vedeva una grande espansione demografica ed industriale. Quattro anni più tardi, tornando a piedi dopo aver cenato con l’amico e collega Bob Frank, Harris rimase colpito dal numero di commercianti con cui Frank si intratteneva, fermandosi davanti ai negozi a conversare con una cordialità che Harris non aveva mai visto prima di allora a Chicago e che gli ricordava invece Wallingford, la cittadina in cui era cresciuto.
Fu in quell’occasione che gli venne l’idea: “Pensai allora che la mia esperienza potesse essere comune a centinaia, forse migliaia di persone che vivevano in questa metropoli… Dovevano esserci tanti altri giovani che come me si erano trasferiti a Chicago dalla campagna o dalla provincia per farsi strada. … Perché non provare a riunirli? Se anche altre persone cercavano di fare amicizia, avremmo potuto fare qualcosa insieme…”.
Ebbene, quella sera del 23 febbraio 1905 assieme a Paul Harris c’erano Silvestre Schiele, commerciante di carbone, Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto.
Si riunirono presso l’ufficio di Loehr, in Derarborn Street 127, in un edificio, l’Unity Building, che esiste ancor oggi a Chicago. Da quella riunione cominciò a realizzarsi l’idea di un club maschile dove ogni socio rappresentava la propria professione. Le riunioni si svolgevano settimanalmente, a turno presso l’ufficio o a casa dei vari soci. Era, questo, un sistema di rotazione che aveva lo scopo di far conoscere a ogni socio l’attività degli altri e che portò poi Harris a chiamare il suo sodalizio “Rotary”.
La notizia della nuova organizzazione si diffuse rapidamente e ben presto i soci divennero così numerosi da rendere poco pratiche le riunioni presso i loro uffici. Nacque così l’abitudine di tenere le riunioni settimanali presso ristoranti o alberghi. Paul Harris non fu mai dell’idea che il club di Chicago dovesse esistere unicamente allo scopo di favorire gli affari dei soci che ne facevano parte. Egli credeva con tutto se stesso nei valori dell’amicizia, e fin dall’inizio operò affinché il club intraprendesse quelle iniziative a beneficio della comunità che ancor oggi contraddistinguono il Rotary e ne costituiscono lo scopo primario ed essenziale.
Così, nel 1907, due anni dopo la fondazione del club, fu varato il primo progetto in favore della collettività: la costruzione, nei pressi del municipio, di toilettes pubbliche: la prima infrastruttura del genere creata a Chicago. Al pari della città di Chicago, dove era nato, anche il Rotary ebbe una crescita tumultuosa. Nell’agosto del 1910 i primi 16 club, a quel tempo ancora tutti negli
Stati Uniti, costituirono l’Associazione Nazionale dei Rotary Club, sfociata in seguito nell’attuale Rotary International.
Nel 1912 il Rotary cominciò a diffondersi anche in altri Paesi e nel luglio 1925 era presente in tutti i continenti. Oggi ci sono oltre 35.000 club, diffusi in quasi tutti i Paesi del mondo, con circa 1,2 milioni di soci affiliati. Il prestigio raggiunto dal Rotary, la sua tradizione e il carisma degli uomini che lo compongono e lo guidano ne fanno l’unica associazione non governativa che ha un suo rappresentante al Consiglio delle Nazioni Unite. E pensare che tutto era cominciato con una riunione di quattro amici circa un secolo fa…